Versolibero
00domenica 22 dicembre 2013 18:37
Tristezza in sillabe di brina
Non scrivere stasera, ché i rami sono freddi
come le ossa nel nevaio della carne
percossa dalla mano della bora
e non ha nulla da dire questo sole
che inganna dentro un campo alla parete
dove fioriscono follie di girasoli
l'inverno ha nelle vene il mal di mare
e penso che sarà per compassione
che mentono le luci di natale
e la bontà di sempre è già in ribasso
andrà agli sconti alle vetrine dei sorrisi
appena si sparecchia l'illusione
e il gioco dalle mani dei bambini.
Svogliato si reclina anche il puntale
babbo natale smette il suo vestito
e va a contare i piccoli e le bare
Carla.Aita
00martedì 14 gennaio 2020 22:12
Non può passare innosservata questa tua. Io mi sono persa nei meandri incalliti della mia vita e guarda che mi son persa!
Terrificante la sensazione di freddo al cuore data dalla raggelante prima strofa: mi ci vedo, mi ci sento, ti ci sento. Sentitissima questa tua e molto apprezzati i versi ed il messaggio inviato in questa fisicità... insomma, una di quelle poesie che vorresti leggere ogni giorno. Complimenti e grazie Ros!
Carla
Versolibero
00venerdì 2 ottobre 2020 07:15
Re:
Carla.Aita, 14/01/2020 22:12:
Non può passare innosservata questa tua. Io mi sono persa nei meandri incalliti della mia vita e guarda che mi son persa!
Terrificante la sensazione di freddo al cuore data dalla raggelante prima strofa: mi ci vedo, mi ci sento, ti ci sento. Sentitissima questa tua e molto apprezzati i versi ed il messaggio inviato in questa fisicità... insomma, una di quelle poesie che vorresti leggere ogni giorno. Complimenti e grazie Ros!
Carla
Beh, allora possiamo scambiarci questa veste dell'anima che sta bene ad entrambe, in attesa di un cambio d'abito e (stato) d'animo più rasserenato e rasserenante...
Grazie, cara