Psicocibernetica - Maxwell Maltz

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fairy67
00domenica 1 ottobre 2006 21:32




La cibernetica è una scienza crocevia e il suo nome platonico ricopre un determinato campo delle attività mentali che si trova a contatto di una molteplicità di scienze e di tecniche.
E' uno dei libri "storici" riguardanti lo sviluppo personale
Tutto cominciò negli anni quaranta con la nascente cibernetica, scienza versata allo studio globale del funzionamento dei sistemi elettronici, ma pure disciplina volta ad osservare le connessioni tra sistema nervoso animale e umano e determinate apparecchiature suscettibili di programmazione. Sarà il medico Maxwell Maltz ad elaborare negli anni anni successivi la Psicocibernetica come sistema di autoconoscenza e sviluppo mentale diretto al pieno utilizzo delle personali risorse interiori.

La psicocibernetica, dunque, si presenta come una filosofia positiva di vita e, secondo il suo fondatore, che ha appunto applicato alla psicologia i principi base della cibernetica, ha come ruolo precipuo quello di rendere soddisfatto l'individuo, valorizzando talenti, qualità e capacità creative, nonché favorendo il processo di autocambiamento e percezione diretta del vasto potenziale energetico e psichico personale. Senza tralasciare il fondamentale compito di assumerci direttamente le nostre responsabilità e di cercare continuamente di spendere la vita con maggiore consapevolezza possibile.


Questo libro, 10 anni fa, mi fu molto d'aiuto per ridimensionare alcune situazioni che mi stavano strette.

Si contemplano argomenti come il vuoto, il perdono, l'inadeguatezza, il rancore, la disistima e molti altri.

Dagli esempi riportati all'interno del libro, dalle varie esperienze, una volta "cucite" addosso alla propria, ho tratto molto giovamento.




Maxwell Maltz faceva il chirurgo estetico e quindi veniva a contatto con persone che avevano problemi legati al loro aspetto fisico e siccome era anche una persona semplice ed intuitiva, ha cominciato a porsi delle domande rispetto all'andamento della curva della soddisfazione dei suoi pazienti e ad un certo punto si è reso conto che ogni persona ha una propria immagine interiore di sè stessa, una propria auto-immagine che si è creata con il proprio vissuto.

Si è perciò accorto che, per esempio, una eventuale cicatrice deturpante molto spesso è radicata profondamente nell'anima delle persone e non semplicemente sulla pelle e quindi... cosa succedeva? Succedeva che dopo l'intervento la cicatrice era scomparsa, però la cicatrice rimaneva ancora all'interno della persona che "si vedeva ancora con la cicatrice". E allora ha proseguito la ricerca in questo spazio per verificare effettivamente che cosa la persona si aspettasse, che cosa provasse e soprattutto quale fosse l'immagine che aveva di sè stessa e questa immagine, una volta individuata, ha poi preso il nome di "Immagine dell'io".
"L'immagine dell'io" è in sostanza l'immagine che noi abbiamo di noi stessi ed è questa l'immagine che noi proponiamo al mondo esterno. Vediamo di capirci con un esempio.

Può succedere di incontrare una "persona che non è bella" secondo i canoni estetici comuni ma che però ha dentro di sè una tale carica di calore, di gioia di vivere, di disponibilità, che ci fa dimenticare prestissimo il suo aspetto fisico. Ecco, questo tipo di persona ha un'immagine dell'io in equilibrio e quindi quello che noi recepiamo va molto al di là del suo aspetto fisico perchè noi vediamo la sua bellezza interiore.

Per contro può succedere di conoscere persone estremamente gradevoli da un punto di vista estetico, che ci attirano quindi, ma con le quali ci sentiamo a disagio. Noi non capiamo bene il perchè, ma si avverte il desiderio di andare via. Ecco, queste seconde hanno un'immagine dell'io che non è ancora in equilibrio, quindi nonostante la gradevolezza del loro aspetto fisico, noi vogliamo prendere le distanze.

Ma non è un rapporto solamente fisico, ovviamente, c'è un qualche cosa che non va, che non accettiamo nel loro modo di comportarsi, di vedere e di fare.

Ed allora, se cominciamo a prendere coscienza di questa immagine dell'io ed a conoscerla, ad approfondirla, a lavorarci sopra, possono succedere delle cose molto importanti, per esempio accettarci.

Infatti se la nostra immagine dell'io è un'immagine per noi credibile, allora noi possiamo proporci al mondo in un certo modo, ma se così non fosse, se ci fosse disarmonia, allora è forse il caso di incominciare a fare qualcosa in merito.

Si comincia ad entrare un pochino in contatto con questo aspetto di noi, ma la si applica e quindi si fanno degli esercizi che permettono di entrare proprio nel vivo del lavoro.
E' affrontato anche in modo discreto il discorso sulla malattia perchè pare proprio che dietro a tutte le malattie ci sia un qualche cosa che si muove nel nostro animo augurandoci anche che molto presto anche il tipo di distinzione tra medicina psicosomatica e medicina somatico-allopatica possa venire superato, operando e facendo proprio il concetto di medicina olistica, cioè di medicina che tiene in considerazione la persona nella sua globalità, perchè noi siamo degli esseri pluridimensionali composti da una dimensione fisica, da una dimensione energetica, da una dimensione di mentale, da una dimensione emotiva, da una dimensione spirituale e tutte quante si compenetrano.

Ed allora è naturale conseguenza il pensare che quando c'è qualche cosa che si rompe a livello fisico, la cura non possa limitarsi alla sola dimensione fisica, ma bisogna tener conto anche di tutte le altre dimensioni dell'essere umano
riferendoci al contesto della psicodinamica. Mediante essa noi possiamo imparare a diventare consapevoli di quale sia il nostro stato ed il nostro modo di rapportarci agli altri. Diventiamo anche consapevoli se il desiderio che abbiamo di incontrarci con le persone, se questa voglia di scambiare effettivamente energie di amore, di amicizia, di simpatia e di tutto quello che ne consegue, sia perchè gli altri ci interessano veramente oppure al contrario se lo facciamo per colmare un vuoto esistenziale.

Poi, se per un qualche motivo ci troviamo ad essere un pò stanchi, un pò depressi, soli insomma, o stessimo vivendo un qualcosa che non va ed in definitiva ci troviamo a non stare particolarmente bene con noi stessi, allora il problema si amplia e sarebbe da approfondire.

Per rappresentarla con un esempio, è come quando siamo costretti a stare in una sala d'attesa per mezz'ora con qualcuno che non ci piace. Proprio lo stesso imbarazzo terribile che si prova restando per qualche minuto in ascensore con una persona che non ci piace. E' terribile. Si imparano a memoria le istruzioni dell'ascensore piuttosto che parlare con questo individuo che ci imbarazza.

Ora immaginate cosa significhi stare 24 ore su 24 dentro questa pelle con una persona che non ci piace, con una persona che magari non conosciamo o di cui non siamo consapevoli: la nostra immagine dell'io!

Se una persona diventa consapevole del proprio bisogno di stare con se stessa e si accetta e comincia ad avere un certo tipo di immagine di sè, a conoscersi, anche ad esempio attraverso "l'immagine dell'io" di cui abbiamo parlato, allora quando si trova ed entra in relazione con altre persone, diventa entusiasmante uscire con l'amico caro, che si ha voglia di vedere, e poi magari andare da una parte e poi dall'altra e poi magari ancora in qualche altra scambiandosi nel frattempo tutta una serie di informazioni e di messaggi, per cui quello che succede all'esterno perde assolutamente di significato perchè l'importante è lo scambio, la comunicazione, la relazione fra le persone.

Tutto questo discorso per dire che, in effetti, cominciando quindi a lavorare in un certo modo con la psicodinamica e ad utilizzare i suoi semplici strumenti, si raggiungono questi obiettivi, anzi direi che la consapevolezza dell'immagine dell'io sia sicuramente il più importante.





A prima vista può apparire come un "manuale" dalle facili indicazioni e soluzioni, ma non è così.
Se studiato e letto conmolta attenzione - nonostante sia un testo medico è comprensibile da tutti - può giovare moltissimo.





onceWEREwarriors
00domenica 1 ottobre 2006 21:41
[SM=g27991] without words!
questo forum invoglia senza dubbio alla lettura!
fairy67
00domenica 1 ottobre 2006 22:52
Grazie per il commento


Mi sono chiesta perché si legge e mi sono anche risposta [SM=x875376]

Per piacere, per condividere, per conoscere e per trovare i nostri pensieri inespressi là sulla carta... quante volte mi è accaduto, ed è stato consolante.

Leggere è un privilegio che bisognerebbe concedere a noi stessi... almeno per qualche momento in ogni giornata [SM=x875398]




Walter Matthau
00lunedì 2 ottobre 2006 09:46
Re: Grazie per il commento

Scritto da: fairy67 01/10/2006 22.52


Mi sono chiesta perché si legge e mi sono anche risposta [SM=x875376]

Per piacere, per condividere, per conoscere e per trovare i nostri pensieri inespressi là sulla carta... quante volte mi è accaduto, ed è stato consolante.

Leggere è un privilegio che bisognerebbe concedere a noi stessi... almeno per qualche momento in ogni giornata [SM=x875398]





[SM=x875420]
P.S. all'inizio m'ero sbagliato con la Psicostoriografia di Asimov [SM=x875408]

[Modificato da Walter Matthau 02/10/2006 9.54]

fairy67
00lunedì 2 ottobre 2006 17:16


[SM=x875423] capita! [SM=g27987]

[SM=x875396]
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