Eccoci.
Questa non è un'avventura, ma una piccola riflessione ... che un pò mi strappa un sorriso e mi fa tirare un piccolo sospiro di sollievo, un pò mi fa persino rimpiangere la grinta dei bei tempi di gioventù, perchè se è vero che l'età mette giudizio ...
Siccome il Dio dei Bulli ha finalmente tolto qualche grado al termometro di questa lunga estate, ieri sera, complice un bel vento fresco di tramontana, ci siamo spinti ben oltre il bidone della "rumenta" che fa tanto sorridere Pat, e siamo arrivati (non entusiasti, ma accettabilmente ben disposti) al negozio della mia parrucchiera ... che, prima di essere un esercizio commerciale, è un covo di "amanticani" e "amantibestie" di vario genere, dove si spera sempre di riuscire a posare gli occhi sull'Orco "live".
Di solito, quando passo a salutare, mi fermo sulla soglia e lascio che Oliver ispezioni l'interno con il naso sulla vetrina, mentre il labiale di commesse e signore con la testa alla stagnola si profonde in un "bello-ciccioso-coccolone finalmente ti vediamo!". Dopodichè, prima che a qualcuno venga in mente di tradurre i complimenti in abbracci, prendiamo il largo, come si conviene a noi gente di mare ...
Ieri sera, però, l'Orco ha fatto di testa sua e io, che evidentemente invecchio quanto lui, sono stata presa alla sprovvista ...
Arrivo sulla soglia, lancio un saluto ... in quel momento, una persona che mi chiama dall'altra parte della strada mi distrae, Oliver scende i primi due gradini del negozio e in 3 secondi è attorniato da 4, 5 persone che festeggiano come avessero visto materializzarsi il Superenalotto: mani addosso, urletti, vigorose grattate sulla chiazza di tigre e un tizio, il più perfetto degli sconosciuti, in ginocchio con il naso a due dita dal mio finto peluche! In ginocchio, quasi testa contro testa, le mani intorno alle ganasce dell'Orco!
Io conosco bene una certa rigidità, il mozzicone di codino immobile, le orecchie che vanno all'indietro e, a dispetto della situazione, gli danno l'aria buffa di un damerino pettinato e quella era la postura mentre la confusione aumentava, ma ieri sera non è accaduto nulla ... l'ho solo chiamato dolcemente e, per non spaventare nessuno, gli ho chiesto con la voce del pensiero di star buono e tranquillo e lì è accaduta una magia ... il mio Bimbone con la coda ha messo gli occhi nei miei, ha emesso un sospiro che grondava infinita pazienza e si è seduto senza smettere di guardarmi, come non sentisse il peso di quelle mani sconosciute.
Vi sembrerà una sciocchezza, ma non lo è. E al di là del fatto che tutto è filato liscio, la magia di quell'istante mi è rimasta nel cuore: è come se l'esuberanza di gioventù avesse lasciato il posto, fosse anche per una volta, al bisogno placare la mia ansia e di farmi felice. Mi è parso di leggerlo in quegli occhi che rimangono gli occhi dell'Orco, ma pieni di una pazienza rassegnata che diceva "non mi piace, ma sto buono, Mamy, tranquilla ... sto buono per te ...".
Credo che solo chi ama perdersi in quegli occhi di cane e nei pezzi d'anima che sono gli occhi di un bulldog possa capire cosa intendo ... è stato bellissimo, un attimo di assoluta, meravigliosa condivisione.
Ovviamente, siamo rientrati nel portone fiutando l'aria e raspando come un toro nell'arena perchè, suppongo, era passato qualcuno che non gli andava propriamente a genio e questo perchè, chiusa la parentesi allo zucchero, Orchi siamo e Orchi restiamo campassimo un secolo, ma ciò che è accaduto nel cammino verso i prossimi 9 anni non è cosa da poco ...
Bacioni.
WB