New York, elicottero nel fiume A bordo cinque turisti italiani

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martee1964
00domenica 9 agosto 2009 04:11
Tragedia nei cieli di Manhattan. Il sindaco: nessun sopravvissuto
NEW YORK
«Non ci sarebbero sopravvissuti» in seguito allo scontro tra un Piper e un elicottero da turismo, sul quale viaggiavano cinque turisti italiani, sopra l’Hudson, il fiume che divide l’isola di Manhattan dal New Jersey.

Lo ha affermato il sindaco di New York Michael Bloomberg, incontrando i giornalisti. Le autorità, ha detto, stanno cercando di prendere contatto con i familiari delle vittime.

Le persone coinvolte nell’incidente sono complessivamente nove, tre a bordo del piccolo aereo, tra cui un bambino, e sei sull’elicottero, i cinque connazionali e il pilota. Secondo le autorità, ha detto Bloomberg, non ci sarebbero superstiti.

Il sindaco ha annunciato che sono «state trovate le scatole nere» e che «la visibilità era abbastanza buona». Inoltre - ha precisato - sono stati «localizzati i resti dell’elicottero: «Siamo qui con il capo della polizia e con il responsabile dell’emergenza di New York, ci sono altri responsabili che si sono recati sul luogo», ha detto.

«Sembra proprio che l’aereo abbia colpito la parte posteriore dell’elicottero - ha spiegato Bloomberg - ma fino a quando il National Tranportation Safety Board non dà delle indicazioni precise noi non possiamo darvi delle informazioni precise. Verranno svolte delle indagini». Due corpi sono stati subito recuperati dalle acque, mentre altri cadaveri sono stati individuati tra i rottami. «È corretto dire che è passata da missione di soccorso a recupero», ha affermato Bloomberg. Inizialmente la Guardia Costiera aveva detto che una persona era stata «tratta in salvo». L’aereo, un Piper PA-32 - secondo il portavoce della Faa, Federal Aviation Administration - era decollato dall’aeroporto di Teterboro, in New Jersey, ed era diretto a Ocean City, sempre New Jersey. L’elicottero, un Eurocopter AS 350, si era da poco alzato da un eliporto sulla West Side di Manhattan e appartiene alla Liberty Tours, una compagnia di volo charter da turismo. «Si è sentito un forte botto», ha raccontato Buzz Nahas, che ha visto lo scontro dalla parte di Hoboken. L’elicottero «è precipitato come un sasso», mentre l’aereo ha perso un’ala.

Il Liberty Tours gestisce delle escursioni attorno alla Statua della Libertà, a Ellis Island e Manhattan, con prezzi che vanno dai 130 ai mille dollari.

Sette mesi fa, lo stesso fiume fu teatro di uno spettacolare incidente aereo: a gennaio un Airbus A320 della Us Airways decollato dall’aeroporto LaGuardia di New York effettuò un atterraggio di emergenza nell’Hudson in seguito a un «bird strike», cioè l’urto con uno stormo di volatili.
gioiaedolore
00domenica 9 agosto 2009 14:09
orribile fine...
gioiaedolore
00lunedì 10 agosto 2009 18:01
che tragedia


Nozze d'argento finiscono in tragedia
BOLOGNA- Quando ha sentito che il cellulare del padre squillava e poi ha risposto sua madre, ha tirato un respiro di sollievo. Ma solo per poco. Perché subito dopo è toccato a sua mamma confermargli il tragico presagio: su quell'elicottero a New York, lo stesso prenotato dalla famiglia prima di partire per gli Usa, e caduto ieri nello scontro con un piper c'era anche suo papà Michele Norelli di 52 anni. Insieme al fratello Filippo, 17 anni a novembre. Salva solo la mamma Silvia Rigamonti che non è salita per paura. Così Davide Norelli, studente universitario di 23 anni rimasto a casa a Trebbo di Reno, alle porte di Bologna, si è trovato in un attimo, verso mezzanotte a casa di amici, senza più un pezzo della sua famiglia. Inghiottiti dal fiume Hudson alla loro prima volta a New York. Un viaggio speciale, non previsto ma offerto da una sorella di Michele come regalo per i suoi 25 anni di matrimonio. Un sogno in cui i Norelli avevano coinvolto anche la famiglia Gallazzi: babbo, mamma e figlio, tutti annientati nell'incidente. "Fabione" Gallazzi era un vecchio amico di Michele. Erano spesso insieme la domenica in bici o davanti a un piatto di tagliatelle, grande passione di Michele. "Una persona che si faceva amare", ha raccontato un'amica. Lui aveva alcuni negozi di cornici e arredamento a Bologna, e il sogno di vedere la Grande Mela dall'alto. "Soffriva di vertigini ma ci teneva molto a quel viaggio - è il ricordo di Davide - Per questo ho temuto quando ho sentito dell'incidente in tv". Sua mamma, originaria di Bergamo, insegna italiano alla scuola elementare di Mercatale, frazione di Ozzano dell'Emilia. Filippo aveva finito la terza B al liceo scientifico Sabin, dove si impegnava molto - ha raccontato il suo prof di storia e filosofia, Cesare Orsi Bandini - per superare i problemi alla vista (era ipovedente e usava un pc che ingrandiva i caratteri dei libri). Per il resto nella sua vita c'erano gli amici, il ritrovo davanti alla parrocchia, Facebook e il suo "grande Milan". Nei mesi scorsi era stato perfino a Milanello per conoscere di persona i suoi idoli. Passione che lo divideva dall'amico del cuore, Saverio Longo, juventino. I due si erano salutati un mese fa, prima delle vacanze. Saverio, ora in Calabria, ha saputo da lì della morte di 'Pippo'. "Ho pensato a un brutto scherzo e ho chiamato sul suo cellulare. Mi ha risposto sua madre che mi ha detto che Pippo era morto davvero", ha riferito il ragazzo a sua mamma accorsa nel pomeriggio alla villetta dei Norelli. Poi Silvia Rigamonti gli ha detto: "Quando torni a Trebbo vienimi a trovare, e stammi vicino che non ho neanche più un marito". La donna dovrebbe tornare a casa forse domani. Ma lì non è sola, ha assicurato Davide. Con lei anche Vittorio Norelli, cugino del marito. "Non ho tempo, non ho tempo ora, scusi..", si è limitato a rispondere al telefono da New York. Ad attendere la mamma è soprattutto Davide. E' toccato a lui fare da ambasciatore di morte alla nonna paterna di 92 anni. A lui, dare l'ultimo addio a papà e fratello, accompagnandoli all'aeroporto lunedì. Ed è sempre lui a sfogarsi per un attimo: "L'aereo non poteva viaggiare a quota così bassa". E poi "Non è possibile che sui cieli di New York volino miliardi di aerei. Dopo l'11 settembre in America non è migliorato niente".

fin


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