Libertà di coscienza.....fino a che punto??

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(Gladio)
00venerdì 23 marzo 2012 17:41
LEGGEVO SU UN'ALTRO FORUM una interessante discussione che trattava dell'aborto in seno al credo Avventista,PENSANDO che fossero una denominazione cristiana mi aspettavo di leggere anatemi contro questa pratica ma..............postato da utenti del forum leggo che gli Avventisti lasciano libertà di coscienza e nei loro ospedali lo si pratica normalmente.

LaSCIANDO PERDERE le disquisizioni teologiche in merito sul giusto,sbagliato,accettabile,tollerato,del sostegno che si deve dare alla persona ecc ecc mi ha stupito il documento che l'utente avventista chiamato in causa ha esibito e cioè pare,la posizione ufficiale della sua chiesa.

Qui il documento pubblicato dalla chiesa avventista del 7° giorno online:
www.avventisti.it/sito/news_dettagli.asp?id=2487

Leggetevelo e poi traetene le conclusioni.....

In sostanza dice che la vita è sacra,un dono ect ect ma.............e qui viene il bello ,fa capire che in determinati casi è consentito quali gravidanze a seguito di stupri,malformazioni congenite,pericolo di vita per la madre ecc ecc

Si affrettano a dire però, mettendo le mani avanti:La Chiesa avventista non condivide l'aborto praticato nel quadro di un controllo delle nascite o di scelta del sesso del nascituro

ok questo è chiaro
ma
ora viene il bello........

anche se riconosce allo stesso tempo che la responsabilità etica di tale scelta è l'individuo stesso.

Quindi da un lato dicono di preservare la vita dall'altro però affermano che in ultima analisi è la coscienza dell'individuo che deve decidere al di sopra della teologia stessa che questo credo promuove cosa fare in queste circostanze.

Mi chiedo dunque e vi chiedo.............cosa ne pensa la bibbia della libertà di coscienza?
Fino a che punto abbiamo libero arbitrio?
Come cristiani dove finisce la nostra vera o presunta libertà e dove comincia l'ubbidienza alle norme bibliche anche su cose che forse non comprendiamo o approviamo appieno?

Vi invito a partecipare a queste riflessioni e nel ragionamento che facciamo vediamo la bibbia come risponde a questa domanda. [SM=g2037509]

Fuoco alle polveri.... [SM=g10765]
dom@
00venerdì 23 marzo 2012 17:50
A gli Avventisti gli piace la chiesa piena. fai da te sicondo la tua coscenza [SM=g27991]
EverLastingLife
00venerdì 23 marzo 2012 18:36


La Bibbia non annovera il sacrificio di una vita, della propria o dell'altrui, fra i casi di coscienza, a meno dei casi di obbedienza a principi superiori di origine divina, e quindi non giustifica in nessun caso l'aborto. Unica eccezione che si può porre è quella in cui la scelta sia fra salvare la vita alla madre o al bambino (caso rarissimo in letteratura), ma solo perché in tale tragica eventualità una vita andrebbe comunque persa.

Come si potrebbe iscrivere nel quadro dell'amore cristiano l'uccisione di un nascituro che si prevede malformato, e che quindi necessita più di altri di affetto e di comprensione? Per quale strano motivo si dovrebbe ritenere di abortire una vita che sta per nascere in seguito ad uno stupro? Qui non c'è da fare della teologia, è semplice etica cristiana.

Dispiace scoprire che questa denominazione protestante rilassi con tanta disinvoltura un vincolo tenuto in alta considerazione non solo dalla Bibbia e dal vero cristianesimo, ma persino dall'apostata Chiesa Cattolica Romana, che almeno nominalmente è ed è sempre stata contraria all'aborto.

ELL


jwfelix
00venerdì 23 marzo 2012 18:54
MIo parere?

NON UCCIDERE significa NON UCCIDERE IN OGNI CASO E CIRCOSTANZA

NON RUBARE significa forse che in alcuni casi puoi farlo a secondo della tua coscienza? NOOOOO

Allo stesso modo ...
(Gladio)
00venerdì 23 marzo 2012 19:03
Re:
dom@, 23/03/2012 17.50:

A gli Avventisti gli piace la chiesa piena. fai da te sicondo la tua coscenza [SM=g27991]



Tu che vivi negli States hai sotto mano la loro realtà ,in effetti a costo di fare proseliti o di essere accettati dalle chiese protestanti hanno investito milioni di dollari in scuole e ospedali(SOPRATUTTO IN PAESI MOLTO POVERI DOVE GRAZIE A QUESTI.......MIRACOLI HANNO MOLTIPLICATO GLI ADEPTI,UN Pò COME LE FOLLE CHE SEGUIVANO gESù PER ESSERE SFAMATE MA CHE POI SI INTERESSAVA POCO O NULLA DEI SUOI INSEGNAMENTI,ADEPTI NOMINALI LI CHIAMEREMO NOI.

INOLTRE hanno modificati molti dei loro insegnamenti primitivi ,come ad esempio sulla trinità che vedeva i loro fondatori assolutamente antitrinitari e da una sessantina d'anni a questa parte trinitari convinti per essere accettati e non essere definiti una setta dal consiglio mondiale delle Chiese.



jwfelix
00venerdì 23 marzo 2012 19:27
Re: Re:
(Gladio), 23/03/2012 19.03:

dom@, 23/03/2012 17.50:

A gli Avventisti gli piace la chiesa piena. fai da te sicondo la tua coscenza [SM=g27991]



Tu che vivi negli States hai sotto mano la loro realtà ,in effetti a costo di fare proseliti o di essere accettati dalle chiese protestanti hanno investito milioni di dollari in scuole e ospedali(SOPRATUTTO IN PAESI MOLTO POVERI DOVE GRAZIE A QUESTI.......MIRACOLI HANNO MOLTIPLICATO GLI ADEPTI,UN Pò COME LE FOLLE CHE SEGUIVANO gESù PER ESSERE SFAMATE MA CHE POI SI INTERESSAVA POCO O NULLA DEI SUOI INSEGNAMENTI,ADEPTI NOMINALI LI CHIAMEREMO NOI.

INOLTRE hanno modificati molti dei loro insegnamenti primitivi ,come ad esempio sulla trinità che vedeva i loro fondatori assolutamente antitrinitari e da una sessantina d'anni a questa parte trinitari convinti per essere accettati e non essere definiti una setta dal consiglio mondiale delle Chiese.







Ah, avventisti

Pensavo che erano gli Abortisti del 7° giorno [SM=g1944981]
(Gladio)
00venerdì 23 marzo 2012 19:40
Re:
EverLastingLife, 23/03/2012 18.36:



La Bibbia non annovera il sacrificio di una vita, della propria o dell'altrui, fra i casi di coscienza, a meno dei casi di obbedienza a principi superiori di origine divina, e quindi non giustifica in nessun caso l'aborto. Unica eccezione che si può porre è quella in cui la scelta sia fra salvare la vita alla madre o al bambino (caso rarissimo in letteratura), ma solo perché in tale tragica eventualità una vita andrebbe comunque persa.

Come si potrebbe iscrivere nel quadro dell'amore cristiano l'uccisione di un nascituro che si prevede malformato, e che quindi necessita più di altri di affetto e di comprensione? Per quale strano motivo si dovrebbe ritenere di abortire una vita che sta per nascere in seguito ad uno stupro? Qui non c'è da fare della teologia, è semplice etica cristiana.

Dispiace scoprire che questa denominazione protestante rilassi con tanta disinvoltura un vincolo tenuto in alta considerazione non solo dalla Bibbia e dal vero cristianesimo, ma persino dall'apostata Chiesa Cattolica Romana, che almeno nominalmente è ed è sempre stata contraria all'aborto.

ELL





oVVIAMENTE QUOTO IN TOTO,da considerare inoltre come nelle nostre libere scelte possiamo influire sui nostri fratelli e più in generale in congregazione.

Su questi temi o si è bianchi o neri.......non esiste il grigio,capisco dunque perchè molti ex avventisti come spiegano nei lor forum ,escono da questo credo perchè,sul tema, vorrebbero posizioni più ortodosse non riuscendo a conciliare questa libertà con un atto che giustamente interpretano come omicidio.
Ma forse è come dice Dom.........piuttosto che perdere fedeli accontentiamo chi non la pensa come noi .

Nelle NOSTRE SCELTE importanti,non nel gusto di una pizza o nella meta di un viaggio, DOBBIAMO DUNQUE TENERE CONTO DI 2 cose ;

Primo,ciò che dice la parola di Dio al riguardo e in assenza di un comando diretto troviamo il principio che regola la questione.

Secondo ,non vorremmo danneggiare o turbare la spiritualità e il progresso dei fratelli a causa di scelte avventate o solo perchè queste secondo noi hanno la priorità sulla nostra vita e sulle nostre scelte personali.

Certo è che il nostro comportamneto viene osservato e può essere di grande incoraggiamento o di immenso scoraggiamento sopratutto ove l'ortodossia e l'esegesi lasciano........libera scelta!

Mi chiedo ancora semplicemente in base a quale passo biblico questi Avventisti permettano una cosa del genere.

Peccato che sul forum non ne abbiamo,l'nico che conosco sul web non ammetterebbe nessuna evidenza nemmeno se nostro Signore gli comparisse in visione e l'altro ,che conosco di persona,............gli faccio lo studio ,MA DELLA STORIA DI QUESTA CHIESA CONOSCE BEN POCO, penso che sarà avventista ancora per poco........ [SM=g2410191] [SM=g2410191] [SM=g2410191]


roberto.testimonidigeova
00venerdì 23 marzo 2012 19:40
Da notare come nel documento, non venga citata una sola scrittura a sostegno della loro posizione riguardo all'aborto.

Già in passato avevano assunto posizioni contrarie al valore sacro della vita come esposto nella Bibbia.
Ad esempio, mentre durante la guerra di secessione americana (1861-1865) furono neutrali nei confronti delle parti in guerra, nella prima guerra mondiale (1914-1918) giustificarono la partecipazione alla guerra e ne presero parte. Più o meno in quegli anni accettarono anche il dogma della trinità, che era stato rifiutato da buona parte delle figure principali della Chiesa Avventista del Settimo Giorno dei primi tempi.

E' evidente, il tentativo di rientrare nell'alveo principale del protestantesimo tradizionale. Mentre alle origini erano stati spesso inclusi tra le sette para-cristiane, (nella seconda metà dell'ottocento furono oggetto di scherni e di persecuzione da parte del protestantesimo tradizionale) oggi non è più così e sono considerati parte integrante delle correnti principali del protestantesimo. Altre Chiese protestanti più antiche, come ad esempio quella luterana, quella valdese e le Chiese Battiste considerano gli Avventisti del Settimo Giorno come una autentica Chiesa Cristiana, fondata sulle Sacre Scritture.

Niente della passata o dell'odierna storia dei Testimoni di Geova (e anche degli Studenti Biblici) può essere direttamente collegata o paragonata a quella degli avventisti.


(garoma)
00venerdì 23 marzo 2012 20:32
Uno svegliatevi del 93 contiene una serie di articoli sull'argomento, ne riporto due:

Primo:

Queste religioni hanno la risposta?

NEL dilemma morale relativo all’aborto, molti si rivolgono ai loro capi religiosi per avere una guida. Che indicazioni ricevono?
La Chiesa Cattolica è fermamente contraria all’aborto, in quanto insegna che la vita inizia al concepimento. Alcuni sacerdoti si immischiano nella politica e vorrebbero che il papa scomunicasse gli uomini politici cattolici che votano a favore dell’aborto. Nondimeno, molti cattolici sono favorevoli all’aborto e chiedono che venga liberalizzato.

La Chiesa Presbiteriana, negli Stati Uniti, riferisce che il 46 per cento dei pastori “non crede che la Bibbia insegni che l’aborto è sbagliato”. La posizione ufficiale della chiesa è a favore dell’aborto.

Il 16° Sinodo Generale della Chiesa Unita di Cristo ha stabilito che tale chiesa ‘difende il diritto di uomini e donne di avere adeguati servizi di pianificazione familiare e di poter eventualmente scegliere di abortire in maniera legale e sicura’.

Secondo la Chiesa Evangelica Luterana l’aborto “dovrebbe essere una soluzione a cui ricorrere solo come ultima risorsa”; tuttavia questa chiesa si è rifiutata di definirlo “peccato” o di dire che “la vita comincia al concepimento”.

Quanto ai battisti, la Southern Baptist Convention è decisamente contro l’aborto. Tuttavia l’American Baptist Church afferma: “Siamo divisi in quanto alla giusta testimonianza che la Chiesa deve dare allo Stato a proposito dell’aborto. Di conseguenza riconosciamo a ciascun individuo la libertà di richiedere una politica pubblica sull’aborto che rifletta le sue credenze”.

L’ebraismo è diviso: la parte ortodossa è in maggioranza antiabortista, mentre gli ebrei riformati e conservatori sono in maggioranza a favore dell’aborto.

L’Islam permette l’aborto per qualsiasi motivo durante i primi 40 giorni, dopo di che lo permette solo se la vita della madre è in pericolo. Il Hadith dice che il feto è “per 40 giorni nella forma di un seme, poi è un grumo di sangue per un uguale periodo di tempo, poi è un pezzetto di carne per un uguale periodo di tempo, poi . . . gli viene mandato l’angelo che soffia in lui l’alito della vita”.

Lo scintoismo non prende alcuna posizione ufficiale, per cui l’aborto rimane una scelta personale.

Indù, buddisti e sikh insegnano, in linea generale, il rispetto per la vita. Tuttavia non si immischiano nel dibattito sull’aborto, poiché credono nella reincarnazione; con l’aborto il feto non fa che passare a un’altra vita.

g93 22/5

Segue.......
(garoma)
00venerdì 23 marzo 2012 20:33
La vita: un dono da tener caro

CHE grande dono fu, da parte di Geova Dio, concedere alla famiglia umana il privilegio di avere figli! Sarebbero nati bellissimi bambini, accolti da genitori felici che si sarebbero voluti bene e che sarebbero stati pronti a prendersi cura di questo piccolo frutto della loro unione coniugale. Man mano che il bambino si sarebbe sviluppato, la famiglia non avrebbe provato che gioia.

Ma il peccato di Adamo ed Eva ebbe tragiche ripercussioni sui bambini. A motivo del peccato, la nostra primogenitrice fu condannata a partorire con angoscia e dolore. E l’ambiente peccaminoso in cui nacquero i suoi discendenti ha fatto sì che allevare i figli fosse una sfida formidabile. Perciò non sorprende che, nel complesso mondo odierno, concepire un figlio sia spesso un evento tutt’altro che gioioso. Ma qual è il punto di vista del Creatore sui nascituri? È cambiato con il mutare della morale umana? No di certo. Il suo punto di vista sui nascituri e il suo interesse per loro rimangono invariati.

Le Scritture spiegano chiaramente che quello che si sta sviluppando dentro la madre è un individuo unico. La vita inizia al concepimento. Il parto non fa che rivelare all’uomo ciò che Dio ha già visto. Ezechiele parla di “ogni bambino che apriva il seno”. (Ezechiele 20:26) Giobbe descrive “le porte del ventre di mia madre”, e definisce gli aborti spontanei “fanciulli che non hanno visto la luce”. — Giobbe 3:10, 16.

Notate la tenera cura che Geova Dio ha per la fragile vita che cresce nel seno materno. A Geremia egli disse: “Prima che io ti formassi nel ventre ti conobbi, e prima che tu uscissi dal seno ti santificai”. (Geremia 1:5) Davide disse: “Le mie ossa non ti furono occultate quando fui fatto nel segreto, quando fui tessuto nelle parti più basse della terra. I tuoi occhi videro perfino il mio embrione”. (Salmo 139:15, 16) Giobbe chiama Dio “Colui che fece me nel ventre”, colui che ‘ci preparò nel seno’. — Giobbe 31:15.

Ma che dire della cura che Dio ha per la donna incinta che è disperata e non vuole il bambino? È ovvio che il Creatore comprende le onerose responsabilità che l’essere genitori comporta. Se una donna incinta, pur se in difficoltà, scegliesse di tenere il bambino per rispetto verso le norme divine, non benedirebbe Dio la sua decisione? Il genitore può e dovrebbe chiedere in preghiera l’aiuto di Dio per allevare un figlio felice. Nelle pagine della sua Parola, Dio ha già dato quelli che sono i migliori consigli in assoluto per allevare i figli. Applicando i princìpi biblici nella vita familiare ne risulteranno benedizioni. Le gioie e le ricompense di allevare figli devoti valgono qualsiasi sacrificio sia necessario fare, come qualunque genitore orgoglioso dei propri figli può confermare.

Geova vede forse le cose in maniera diversa se il bambino è stato concepito in seguito a stupro o a una relazione incestuosa? Anche se verso la madre è stato compiuto un atto criminoso, il bambino non ne ha nessuna colpa. Interrompendo la sua vita non si farebbe che rispondere alla violenza con altra violenza. Di certo Geova si rende conto del trauma emotivo subìto da tali vittime, e può aiutare sia la madre che il bambino ad affrontarne le conseguenze in maniera equilibrata.

Che dire se il medico dice a una donna incinta che portando a termine la gravidanza può mettere a repentaglio la propria vita? Il dott. Alan Guttmacher ha affermato: “Oggi si può aiutare quasi ogni paziente a portare a termine la gravidanza senza rimetterci la vita, a meno che non soffra di una malattia letale come cancro o leucemia, nel qual caso l’aborto difficilmente prolungherebbe la vita, e senz’altro non la salverebbe”. L’Encyclopedia Americana afferma: “Visto che quasi tutte le donne possono essere aiutate a portare a termine la gravidanza anche se hanno gravi problemi di salute, sono pochi gli aborti necessari per proteggere la salute della madre. Quando si sceglie di abortire, quasi sempre è perché non si vuole il bambino”. Perciò casi del genere sono piuttosto rari. Nondimeno, se tale situazione si presenta al momento del parto, i genitori devono scegliere tra la vita della madre e quella del bambino. La decisione spetta a loro.

C’è da meravigliarsi se il Creatore della vita ha posto chiare norme sull’uso delle nostre facoltà di procreazione? Ai suoi occhi, generare una vita di cui non ci si vuole prendere cura è peccato, proprio come è peccato sopprimere una vita.

Non c’è dubbio che le controversie sull’aborto continueranno sino alla fine di questo sistema. Ma per quanto riguarda il Creatore della vita, Geova Dio, come pure coloro che hanno a cuore le sue leggi, non ci sono dubbi. La vita è preziosa, ed è un dono che va tenuto caro e protetto fin dal suo inizio.

g93 22/5
(garoma)
00venerdì 23 marzo 2012 20:35
Mi sembra piuttosto chiaro che la coscienza non centra niente nell'aborto, la vita è sacra agli occhi di Geova e nessuna motivazione giustificherre la sprressione di una vita.
(Gladio)
00venerdì 23 marzo 2012 20:42
Re:
]
roberto.testimonidigeova, 23/03/2012 19.40:

Da notare come nel documento, non venga citata una sola scrittura a sostegno della loro posizione riguardo all'aborto.



E' evidente, il tentativo di rientrare nell'alveo principale del protestantesimo tradizionale. Mentre alle origini erano stati spesso inclusi tra le sette para-cristiane, (nella seconda metà dell'ottocento furono oggetto di scherni e di persecuzione da parte del protestantesimo tradizionale) oggi non è più così e sono considerati parte integrante delle correnti principali del protestantesimo. Altre Chiese protestanti più antiche, come ad esempio quella luterana, quella valdese e le Chiese Battiste considerano gli Avventisti del Settimo Giorno come una autentica Chiesa Cristiana, fondata sulle Sacre Scritture.







Questo vuol dire esattamente calarsi le braghe per essere..........accettati,veramente squallido.


(Gladio)
00venerdì 23 marzo 2012 20:46
Re:
(garoma), 23/03/2012 20.35:

Mi sembra piuttosto chiaro che la coscienza non centra niente nell'aborto, la vita è sacra agli occhi di Geova e nessuna motivazione giustificherre la sprressione di una vita.



INFATTI NON VEDO DOVE BIBLICAMENTE POSSANO TROVARE UN QUALCHE APPIGLIO PER GIUSTIFICARE LA COSA.

mA SOPRATUTTO MI CHIEDO COME UN credente o tale non si chieda se la sua libera decisione è in contrasto con i principi Divini.

Questo è il punto.

Come può la coscienza venire sopra ai comandi?

Come può la coscienza ,che si professa cristiana,glissare e trovare scappatoie.

Forse la risposta su queste scelte stà .........nel timore dell'uomo,nel non perdere fedeli .

Abberrante.
Methatron
00venerdì 23 marzo 2012 20:54
Mi sembra abbiate già detto tutto, nel senso che il post di ELL è esaustivo riguardo alla questione. Biblicamente parlando la posizione degli avventisti così come la espliciti è insostenibile.
roberto.testimonidigeova
00venerdì 23 marzo 2012 21:15
"Bible Examiner" di George Storrs, marzo 1875, pagina 188, seconda colonna paragrafo 3, esprime il suo punto di vista sugli avventisti:

“La vecchia Roma ha alcuni veri pazzi figli! Ebbene, non provo altro che commiserazione per costoro e prego ardentemente Dio che mi mantenga libero da tale bigottismo e intolleranza”

E alcuni sostengono che George Storrs fosse avventista
Aquila-58
00venerdì 23 marzo 2012 21:38
Re:
EverLastingLife, 23/03/2012 18.36:



La Bibbia non annovera il sacrificio di una vita, della propria o dell'altrui, fra i casi di coscienza, a meno dei casi di obbedienza a principi superiori di origine divina, e quindi non giustifica in nessun caso l'aborto. Unica eccezione che si può porre è quella in cui la scelta sia fra salvare la vita alla madre o al bambino (caso rarissimo in letteratura), ma solo perché in tale tragica eventualità una vita andrebbe comunque persa.

Come si potrebbe iscrivere nel quadro dell'amore cristiano l'uccisione di un nascituro che si prevede malformato, e che quindi necessita più di altri di affetto e di comprensione? Per quale strano motivo si dovrebbe ritenere di abortire una vita che sta per nascere in seguito ad uno stupro? Qui non c'è da fare della teologia, è semplice etica cristiana.

Dispiace scoprire che questa denominazione protestante rilassi con tanta disinvoltura un vincolo tenuto in alta considerazione non solo dalla Bibbia e dal vero cristianesimo, ma persino dall'apostata Chiesa Cattolica Romana, che almeno nominalmente è ed è sempre stata contraria all'aborto.

ELL






Mah, che aggiungere a quanto già detto:

"Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi, erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno" (Salmo 139:16- CEI) ;

"Prima che ti formassi nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato" (Geremia 1:5 - CEI ).

Mi pare che non possano esserci dubbi su che cosa siano l' embrione e il feto agli occhi di Dio......



dispensa.
00domenica 25 marzo 2012 17:42
Aborto.

Per considerare il tema dell’aborto va considerato il valore che viene dato alla vita umana
E su questo aspetto per iniziare possiamo dire che fin dal momento del concepimento il suo valore è di essere umano, poco importa se ancora non è cosciente a livello razionale.

Altrimenti mettiamo il caso di una persona che sfortunatamente perde la sua capacità di pensare, ragionare, allora in questo caso smetteremmo di considerarlo umano, o persona, e di non rispettarlo come tale?? Lo sopprimeremmo perché inutile, proprio come si ritiene di poter fare con il feto considerato inutile per le prime settimane di vita??

Eppure è questo che avviene in tutti quei casi in cui il nascituro in grembo si prospetta come disabile, lasciando alla madre la facoltà di scegliere se sopprimerlo oppure no.

Il feto non si può difendere, non può farti sentire il suo dolore nel sopprimerlo, che sarebbe lo stesso di quel fanciullo di pochi anni che verrebbe soppresso perché disabile.
Questo approccio al tema dell’aborto non era diverso da quello impostato dal nazismo esercitato a loro dire per amore e a fin di bene di questi esserini sfortunati.

Ma ipotizziamo che vi sia una esplosione atomica, che determinerebbe nelle persone non soltanto numerosi casi di tumori, ma la nascita di migliaia di feti o bambini malformi..ebbene cosa dovrebbe fare l’umanità, abortirli tutti fin dal grembo perché imperfetti?

Se ciò fosse espressione di verità morale o amore , allora il nostro stesso creatore doveva abortirci, scartarci tutti, con la giustificazione che era per il nostro stesso bene, per non soffrire nei secoli , perché imperfetti, disabili.

Pertanto se l’uomo fugge la sua debolezza, la sua infermità fisica , quello che si potrebbe prospettare come coscienza di massa è un suicidio,eutanasia; omicidio collettivo.


Quello che si potrebbe pure prospettare per la gioventù così cresciuta e istruita attraverso questo tipo di libertà, sarebbe il rinnegare in toto le proprie responsabilità, così che nessun giovane si sentirà in obbligo di accudire chi malato, chi disabile, questo a partire dai propri genitori, alla moglie, ai figli.

A conferma: Secondo il dott. Lachlan Chipman della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Sydney in Australia, “l’aumento senza precedenti nel numero delle persone anziane” e “l’enorme costo dell’assistenza degli anziani nei paesi sviluppati” potrebbe indurre la prossima generazione a invocare l’eutanasia “terapeutica”.
Il dott. Chipman, secondo quanto riferisce il giornale canadese “Medical Post”, ha detto che “la deliberata soppressione degli anziani non è così assurda come sembra”. Perché? Perché, spiega questo medico, “una generazione che ha prontamente accettato l’idea dell’aborto come meccanismo efficace e moralmente neutro . . . al capolinea della nascita, accetterà prontamente . . . l’eutanasia ‘terapeutica’ quale meccanismo per eliminare la popolazione in eccesso al capolinea della morte”.



In sintesi è facile amare quando va tutto bene, diverso è amare quando questo comporta un sacrificio.

Cristo al palo era per così dire in stato di aspettativa di noi, avendo sacrificato la sua vita per coloro che non era detto che sarebbero diventati tutti spiritualmente viventi.

In conclusione non è assolutamente legittimo o legale abortire un feto solo perché si scopre essere disabile fin dal grembo, senza poi avere neanche certezza in tutti i casi, in quanto poi sconfessato di fatto alla nascita.

Ma mettiamo il caso di ci dovrebbe abortire perché si presume essere in pericolo di vita la stessa madre.
In questo caso abbiamo madri che non se la sono sentiti di abortire il figlio per salvarsi, e a volte gli è andata pure bene, a dispetto di quanto di negativo previsto dai medici, ma a volte sono morti proprio come Cristo è morto perché noi, cadaveri spirituali viventi potessimo venire alla vita.

Il punto dunque è se una madre deve accettare il rischio, considerando che a prescindere da ogni possibile negativa previsione; vi è, e vi sarà sempre il rischio di morire dando alla luce un nuova anima vivente, in quanto nessuno può garantire alla madre che non potrebbe succedere.

Quindi potremmo dire che si dovrebbe terapeuticamente abortire sempre , il che è follia.

Non a caso tempo fa incontravo una giovane fisicamente sana, che voleva abortire perché aveva paura di morire….Cosa che mi ha impegnato in una lunga discussione ,.. rincontrandola mi informava che aveva rinunciato a farlo.

In ogni caso se il feto non è sano, potrebbe morire in modo naturale anche prima di essere partorito, e in questo caso è ovvio che la sua morte legittimerà l’operazione chirurgica per asportarlo.

Ma la paura di morire, o perché il feto è disabile malformato, o perché si prospetta il pericolo per la propria vita, tutto questo può giustificare la soppressione di una vita ??

Leggendo le sacre scritture in merito alla questione dell’aborto, la cosa non è da prendere alla leggera, poiché una tal decisione sarà giudicata per così dire di fronte al tribunale di Geova.

A prescindere se la persona è o non è consapevole del suo errore, l’aborto non è giustificato dalla legge di Dio, e pertanto nessuno potrà essere scusato di questa sua ignoranza, senza che ne chieda perdono a Geova a nome della sua fede nel sacrificio di Cristo, il che significa cambiare con coraggio l’atteggiamento riguardo l’aborto.

I casi che possono giustificarlo, per me sarebbero solo quando il feto è già morto nel grembo , o se il bimbo non è un realmente un bimbo, o un vero essere umano.

Oppure , in alcuni casi l’ovulo fecondato si annida e comincia a crescere in una tuba di Falloppio invece che nell’utero. Tale gravidanza tubarica ectopica non può svilupparsi pienamente in questa piccola tuba; col tempo sarà interrotta con la rottura della tuba e la morte dell’embrione. Se si scopre in anticipo questa condizione, di solito i medici provvedono ad asportare la tuba di Falloppio interessata prima che si rompa. La donna cristiana con una gravidanza tubarica può decidere se accettare questa operazione. Normalmente ella sarebbe senz’altro disposta a correre qualsiasi rischio comporti la gravidanza affinché il suo bambino possa vivere. Ma con una gravidanza tubarica corre un grave rischio mentre non c’è nessuna possibilità che l’embrione continui a vivere e che nasca un bambino.


Per il resto se il bimbo non è in grado di sopravvivere le cose faranno il suo corso in modo spontaneo o naturale, senza con ciò implicare nessun atto omicida.

Sal. 139:13-16: “[Tu, Geova,] mi tenesti coperto nel ventre di mia madre. . . . I tuoi occhi videro perfino il mio embrione, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti”.

Gen. 9:6: “Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo”.

Eso. 21:22, 23: “Nel caso che degli uomini lottino l’uno con l’altro e realmente urtino una donna incinta e i figli di lei in effetti escano fuori ma non accada un incidente mortale, gli si devono imporre immancabilmente i danni secondo ciò che gli imponga il proprietario della donna; e lo deve dare per mezzo dei giudici. Ma se accade un incidente mortale, devi dare anima per anima”

saluti






Hal.9000
00domenica 25 marzo 2012 20:25
Bellissimo questo topic, ringrazio Gladio per averlo aperto, nel campo romeno non di rado ci si imbatte in avventisti, personalmente ho studiato con un paio di loro...

Fra le altre cose stavo pensando a quelli che dicono che "tutte le religioni in fondo hanno qualcosa di buono", che "tutte conducono a Dio"...ma certo, come no?

Non c'è niente da fare, esistono solo due strade:
quella stretta, imboccando la quale avrai tutti contro
quella larga, imboccando la quale tutto ti sembrerà lecito

(Matteo 7:13)
(Gladio)
00domenica 25 marzo 2012 23:51
Ringrazio di cuore tutti i fratelli intervenuti in questa discussione,ancora una volta ci ha trovati uniti in un unico pensiero,ammaestrati tutti alla stessa fonte e con i medesimi sentimenti su ciò che Geova Odia.
Possa Geova Dio benedirvi fratelli miei e la sua luce risplendere in eterno sui vostri volti e nei vostri pensieri.

Lode a GEOVA CHE CI TIENE UNITI NELLO STESSO GREGGE ,gregge ove a volte si sta stretti,qualche volta ci si pesta i piedi l'un l'altro ma resta sempre il recinto più sicuro a garanzia della nostra vita eterna.

Grazie ancora [SM=g7255]
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