L'Horror per eccellenza: LA CASA di SAM RAIMI

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critique musical
00lunedì 15 dicembre 2003 13:08
Una trama che più banale non si può.
Un gruppo di amici sta per trascorrere il weekend in un cottage sperduto in mezzo ai boschi.
"Chissà perchè l'affitto costa così poco?" si chiedono.
Già durante il viaggio ci sono molti segni premonitori (rischiano di essere spappolati da un camion, rischiano di cascare dal ponte), ma i ragazzi, come al solito incuranti (se no che gusto c'è?), giungono nella casa.
Rovistando in cantina ritrovano un vecchio libro e un magnetofono.
Il libro parla di invocazioni delle anime maligne, e chiaramente, i ragazzi lo mettono in atto.
Purtroppo, i cari protagonisti non riusciranno a sopravivere per il weekend.
Banale si, ma date a Sam Raimi una storia banale e lui ve la trasforma nell'horror cult per eccellenza, non solo per i pochi fanatici del gore e del puro splatter ma per tutto il pubblico del cinema, dimostrando che si può fare un ottimo film anche senza una storia originale o brillante.
Bisogna avere la mano pero, la mano del regista/cinefilo curioso; e sopratutto bisogna avere talento, e di questo Raimi ne ha da vendere.
Il regista è tecnicamente all'avanguardia: le inquadrature sono perfette, ogni scena è sempre ripresa dal punto migliore, gli abbondanti piano-sequenza gore seguono questi ragazzi nel loro massacro; indimenticabile l'inseguimento nei boschi tra una delle fanciulle e ... gli alberi, si perchè qui persino la natura è posseduta, persino la natura ha come scopo quello di uccidere le povere vittime.
Ottime le trovate cult del regista, come il sangue (mai così denso) che comincia a fuoriuscire dai buchi della corrente, dai rubinetti, dappertutto; la musichetta tutta allegra durante i titoli di coda, oppure, la tecnica di putrefazione finale tipicamente da cartoon.
Raimi rievoca le atmosfere da film horror di serie B: attori sconosciuti, nebbia a non finire, nuvole nere che ricoprono la luna che è più enorme del solito.
Facile immaginare l'uso, o meglio, l'abuso del sangue nella pellicola, scene splatterissime si susseguono, teste che vengono mozzate, corpi putrefatti a pezzettini, e chi più ne ha ne emetta.
In certe scene, i corpi dei ragazzi sembrano dei vulcani che stanno eruttando lava, lava che sarebbe sangue.
E il brivido, il brivido che percorre il corpo degli spettatori e li mette in ansia, togliendo loro il fiato.
Altro che Scream et affini, è questo l'esempio di VERO Horror.
Numerosi i sequel, ma il primo è il primo.
basten86
00lunedì 15 dicembre 2003 15:00
Re:

Scritto da: critique musical 15/12/2003 13.08
Una trama che più banale non si può.
Un gruppo di amici sta per trascorrere il weekend in un cottage sperduto in mezzo ai boschi.
"Chissà perchè l'affitto costa così poco?" si chiedono.
Già durante il viaggio ci sono molti segni premonitori (rischiano di essere spappolati da un camion, rischiano di cascare dal ponte), ma i ragazzi, come al solito incuranti (se no che gusto c'è?), giungono nella casa.
Rovistando in cantina ritrovano un vecchio libro e un magnetofono.
Il libro parla di invocazioni delle anime maligne, e chiaramente, i ragazzi lo mettono in atto.
Purtroppo, i cari protagonisti non riusciranno a sopravivere per il weekend.
Banale si, ma date a Sam Raimi una storia banale e lui ve la trasforma nell'horror cult per eccellenza, non solo per i pochi fanatici del gore e del puro splatter ma per tutto il pubblico del cinema, dimostrando che si può fare un ottimo film anche senza una storia originale o brillante.
Bisogna avere la mano pero, la mano del regista/cinefilo curioso; e sopratutto bisogna avere talento, e di questo Raimi ne ha da vendere.
Il regista è tecnicamente all'avanguardia: le inquadrature sono perfette, ogni scena è sempre ripresa dal punto migliore, gli abbondanti piano-sequenza gore seguono questi ragazzi nel loro massacro; indimenticabile l'inseguimento nei boschi tra una delle fanciulle e ... gli alberi, si perchè qui persino la natura è posseduta, persino la natura ha come scopo quello di uccidere le povere vittime.
Ottime le trovate cult del regista, come il sangue (mai così denso) che comincia a fuoriuscire dai buchi della corrente, dai rubinetti, dappertutto; la musichetta tutta allegra durante i titoli di coda, oppure, la tecnica di putrefazione finale tipicamente da cartoon.
Raimi rievoca le atmosfere da film horror di serie B: attori sconosciuti, nebbia a non finire, nuvole nere che ricoprono la luna che è più enorme del solito.
Facile immaginare l'uso, o meglio, l'abuso del sangue nella pellicola, scene splatterissime si susseguono, teste che vengono mozzate, corpi putrefatti a pezzettini, e chi più ne ha ne emetta.
In certe scene, i corpi dei ragazzi sembrano dei vulcani che stanno eruttando lava, lava che sarebbe sangue.
E il brivido, il brivido che percorre il corpo degli spettatori e li mette in ansia, togliendo loro il fiato.
Altro che Scream et affini, è questo l'esempio di VERO Horror.
Numerosi i sequel, ma il primo è il primo.

nn l'ho mai visto...cmq ottima recensione...[SM=x267878] [SM=x267878] [SM=x267878]
angel88
00venerdì 26 dicembre 2003 09:36
davvero! per ogni film ci regali delle recensioni da vero professionista..
critique musical
00venerdì 26 dicembre 2003 13:27
Re:

Scritto da: angel88 26/12/2003 9.36
davvero! per ogni film ci regali delle recensioni da vero professionista..



ma graziee [SM=x267886]
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