Fumetti: la vita privata degli eroi dei fumetti

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nickturbine
00giovedì 10 luglio 2003 13:11
La vita privata di Dylan, Tex & Co.
I fumetti come non li avete mai visti
Si racconta che qualche italiano in visita a New York, deviando dai giri classici alla scoperta della metropoli, si sia diretto al numero 3 di Washington Mews per far visita a Martin Mystère. Secondo i racconti a fumetti del suo biografo ufficiale Alfredo Castelli, infatti, il detective dell’impossibile vivrebbe in quella casa da parecchi anni. Suonato il campanello, i visitatori però non si sono trovati davanti né Martin, né tantomeno Java, il suo assistente, ma un distinto signore che li invitava a ripassare più tardi perché, testuali parole, “il dottor Mystère al momento non è in casa”.
Ma anche chi va a Londra si mette alla ricerca di Craven Road per andare a trovare Dylan Dog, e pure a Milano, chi passa dalla centralissima via De Amicis, ha la tentazione di cercare il cognome Rosselli al civico 45 per trovarsi di fronte Valentina, l’ormai 60enne fotografa raccontata da Guido Crepax che, nonostante l’età, non ha perso il fascino e la bellezza della gioventù.

Insomma tutti i fumettari, sotto sotto, non perdono la speranza che i loro eroi di carta possano essere in realtà persone in carne e ossa, e la curiosità li spinge a gesti che sfuggono alla razionalità e alla logica.

La vita privata dei fumetti è un libro che, letto in quest’ottica, di curiosità ne soddisfa davvero parecchie, perché si pone come una lente d’ingrandimento che presenta tredici personaggi dei comics a tutto tondo, andando oltre quello che viene raccontato nelle loro avventure.
Un gioco, un delizioso gioco per scoprire manie, tic, passioni, pregi e difetti di Diabolik, Tex, Dylan Dog, Martin Mystère, Nathan Never, Valentina, Mister No, tanto per citare i più famosi, raccontati da chi questi personaggi li conosce bene per un semplice motivo: perché li ha creati o comunque li ha “adottati” in un secondo tempo (vedi Tito Faraci, uno degli autori più prolifici di Diabolik da quando sono scomparse le sorelle Giussani, “mamme” del ladro di Clerville).

Si scoprono dettagli importanti, si capisce quanto l’autore si specchi nel suo personaggio e quanto, invece, questo sia un completamento dei suoi sogni e delle sue aspirazioni. Prendiamo Dylan Dog, che con il suo creatore Tiziano Sclavi ha in comune la paura degli aerei, un maggiolino cabriolet (prima macchina di Sclavi) e un sonno agitato. Ma poi in realtà si scopre che a Londra Sclavi non è mai stato (“e probabilmente non ci andrò mai”, scrive), e che le sue ambientazioni cittadine si rifanno alle guide turistiche. Un po' come Galep, disegnatore principe di Tex, che al pari di Gianluigi Bonelli, creatore del personaggio, le montagne del Canyon americano non le aveva viste e per disegnarle si ispirava alle Dolomiti.

Semplice, lineare, ironico, piacevole nella lettura, senza la pretesa di essere un saggio serio e altisonante, La vita privata dei fumetti offre anche un’interessante parte grafica, con le sceneggiature inedite di alcune storie, anche per capire come un soggetto prende forma per diventare un albo.

Ottimo “completamento” per chi è appassionato di fumetti, il libro può essere anche una sorta di iniziazione per chi vuole entrare nel mondo delle nuove parlanti, una bussola per orientarsi meglio per adottare un personaggio e cominciare a leggere le sue avventure regolarmente. Consigliato anche a chi considera i comics una narrazione secondaria, non adatta a un pubblico maturo, ignorando che, come diceva Hugo Pratt, i fumetti sono "letteratura disegnata".

Domenico Catagnano

AA.VV.
La vita privata dei fumetti
Leconte editore
Pagg. 133 € 15

si ringrazia [URL]www.tgcom.it[=URL]www.tgcom.it
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